Riscrivere Se Stessa: Dalla Carriera al Turismo Letterario, con Valentina Stella

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Contenuti

Valentina Stella ha lasciato una carriera aziendale di successo per perseguire la sua passione per i viaggi, la scrittura e le esperienze culturali

Ha fondato Luz Boa, organizzando viaggi a tema letterario che danno priorità all’immersione culturale autentica e alla sostenibilità

Valori chiave che guidano il suo lavoro: apprezzamento culturale, cura della comunità e turismo responsabile

Le transizioni di carriera richiedono pianificazione ma anche coraggio per perseguire le proprie passioni e reinventarsi

LEGGI ED IMPARERAI

Transizione di carriera

Ha lavorato nel marketing di grandi aziende per 10 anni prima di lasciare il mondo aziendale

Si sentiva creativamente insoddisfatta e faticava a bilanciare lavoro e famiglia dopo aver avuto figli

Ha studiato scrittura creativa e pubblicato un libro prima di lanciare l’attività di viaggi

Inizialmente mancava di fiducia come imprenditrice ma ha imparato le competenze necessarie nel tempo

Attività di turismo letterario (Luz Boa)

Organizza viaggi di immersione culturale in luoghi come Lisbona, Giappone, India

Si concentra su esperienze autentiche, incontri con i locali, esplorazione della letteratura/storia

Dà priorità a pratiche turistiche sostenibili ed etiche (ad es. evitando siti sovraffollati)

Collabora con il tour operator Volver, team tutto al femminile

Integrazione lavoro-vita

Il lavoro aziendale sembrava limitante dopo aver sperimentato la creatività della maternità

Ora è in grado di combinare le passioni per i viaggi, la scrittura, la cultura nel lavoro imprenditoriale

Affronta ancora sfide ma trova il lavoro più appagante e allineato con i valori

Valori e apprendimenti

Valori chiave: apprezzamento culturale, cura della comunità, turismo responsabile

Ha imparato l’importanza della pianificazione aziendale, dell’apprendimento continuo, del chiedere aiuto

Ha acquisito fiducia nelle capacità imprenditoriali nel tempo

L’INTERVISTA

Il viaggio come filosofia di vita

“Torniamo sempre un po’ diversi da come si e’ partiti dal viaggio. Quando porto i gruppi in giro per il mondo li porto a conoscere altri luoghi e altre persone. Che poi la cultura e’ fatta dalle persone che ci vivono.

La cultura e’ anche il vivere: le storie delle persone radicate in un luogo. 

Crescita personale, professionale -> esponenziale

“Diventare indipendente si puo’ e si fa’ “ afferma Valentina, svelando che lei stessa non si e’ sentita imprenditrice per molti anni. Ma ora e’ in grado di affermare che si puo’ imparare e si possono trovare strade che permettono la crescita in qualunque nuova direzione si voglia intraprendere.

La gestione di progetti, così come le emozioni e’ uno skill che si impara e allena.

Quando intraprendiamo nuovi percorsi, non possiamo evitare il grande dono che ne segue: cresciamo personalmente.

Si aggiungono esperienze nel nostro ” bagaglio invisibile”, non necessariamente da mettere sul CV, ma penso ad aspetti come confidenza, autostima, perseveranza. Penso ad “allenare i muscoli della determinazione”, o ad “abbracciare il coraggio” di una sfida o un settore a noi poco familiare. Capacita’ di adattamento, e personal  leadership. Le soft skills che adesso sono ricercate negli ambienti piu’ innovativi.

I semi della passione per i viaggi

“La passione per il viaggio e’ nata con la famiglia in macchina quando ancora si usavano le mappe, con un paio di famiglie. Se ci si perdeva si chiamava a casa e si davano le coordinate alle nonne.”  La mamma e la cugina antropologa che con le sue ricerche su alcune tribù africane e poi appassionata di danze orientali. Viaggio al Cairo, esperienze autentiche che hanno dato forma al suo immaginario.

Poi il programma Erasmus, a Lisbona per 12 mesi, le ha aperto gli occhi sul mondo in una fase della vita altamente formativa.

I semini piantati nella nostra gioventu’ crescono poi nelle nostre passioni.

Quando poi ci ritroviamo a cercare il nostro percorso, torniamo ai nostri semini.

Valentina da ragazza sognava di fare la giornalista come Oriana Fallaci, in giro per il mondo. Vice preside della scuola durante la giornata di orientamento suggerisce:  “ Per imparare a capire il mondo dovete studiare Economia.”

Valentina manda il primo curriculum e viene subito presa. Inizia a lavorare per L’Oreal, azienda cui aspirava in quel periodo, e deve accantonare il progetto del suo viaggio di laurea per rincontrare gli amici dell’Erasmus.

Inizia a lavorare nel marketing, e sia in L’Oreal che Ferrero viaggia molto per lavoro. Come il “Carrello della spesa con una ruota che tira sempre da un lato”, Valentina cerca di tirare verso di se’ cio’ che ama anche nel lavoro: viaggiare.

Diventata mamma della prima figlia, capisce che voleva stare con la bimba e riprendere la scrittura. Si iscrive a numerosi corsi di scrittura creativa, col felice risultato della pubblicazione del suo primo romanzo dal titolo: “Il resto e’ ossigeno” con Sperling e Kupfer. 

La maternita’ e la creativita’

Racconto spesso che la creativita’ trova la via per esprimersi quando le persone non la coltivano. A volte viene stimolata, complici anche gli ormoni, durante la gravidanza, periodo creativo a 360 gradi. Non solo i nostri corpi sono impegnati giorno e notte a creare nuovi corpicini, nuovi esseri umani al nostro interno, ma tutte le altre sfere del nostro essere ne sono influenzate. 

Non a caso molte reinvenzioni o cambi di rotta avvengono durante o dopo la maternita’.

Ne parlo anche nell’episodio di Solange e in quello sulla vita non lineare di Nadia e Manuela. (Clicca sui nomi se vuoi leggere o ascoltare le loro storie).

Un consiglio molto in linea con questo periodo delicato e potente al tempo stesso e’ di darsi tempo e mettersi all’ascolto di cio’ che il corpo ed il cuore ci comunicano. Potrebbe essere l’inizio di una fase importante, di un viaggio di scoperta di parti del nostro essere che vengono chiamate  riprendere il loro posto.

Il processo creativo di un essere umano attua un cambiamento enorme dentro di noi. Valentina dice: ”per nove mesi abbiamo due cuori, due cervelli, e’ una cosa incredibilmente enorme”.

Durante entrambe le gravidanze Valentina riprende a scrivere. 

“Osserva il mondo attraverso gli occhietti della sua bimba”. Ma rientrata in ufficio, prova inizialmente un conforto per ritrovare uno spazio con stimoli per adulti, e poi un senso di mura che si chiudevano troppo su di lei.

Durante le riunioni invece di prendere appunti, Valentina scriveva storie e pensieri.

Riflette e scrive un post che parla del “Cervello diviso in due”, perche’ si rende conto di provare un sentimento ambiguo. Si sente di tradire sia la sua realta’ professionale che la sua vita personale. Non essendo totalmente presente ne’ come mamma né al lavoro. 

Non riusciva piu’ ad amare il suo lavoro come lo amava prima. Dopo alcuni episodi di confusione e stanchezza decide di fermarsi e parlare del suo malessere.

Ne segue una riunione di famiglia, in cui il marito, molto supportivo, incoraggia Valentina a inseguire questo nuovo slancio.

Valentina continua a rimanere connessa al suo lavoro con un contratto di collaborazione ed inizia a predisporre il terreno per la fase successiva della sua vita.

Ricominciando a scrivere la creativita’ sboccia di nuovo.

La decisione, difficile per gli altri

I timori degli altri, anche dei propri genitori sono proiettati sulle nostre decisioni, e spesso ci disorientano o condizionano.

Le preoccupazioni possono diventare caos che ci destabilizza, ci fa dubitare delle proprie idee o aspirazioni, perche’ stiamo prendendo una via non convenzionale: lasciare il posto fisso. 

Valentina ci racconta di come amicizie e genitori hanno avuto impatto sulla riflessione circa la sua decisione di lasciare il lavoro corporate.

Non voleva che la sua scelta fosse condizionata dai loro pareri.

Un giorno un suo tweet diventa virale. Valentina scrisse circa “l’obbligo dei genitori di dare coraggio ai figli” in risposta al fatto che spesso quando i genitori non incoraggiano i propri figli riverberano i loro timori. 

Un giornalista Italiano lo ha ri-twettato ed è diventato virale sviluppando una interessante conversazione. 

Valentina ci ha letto un segno del destino, rinforzando la sua visione.

Le cose che ci tengono al sicuro a volte non ci permettono di vivere i nostri sogni

“Io qua posso essere tutto”

La potenza di esperienze formative. Valentina desidera che il programma Erasmus diventi parte del curriculum educativo, perche’ ritiene che l’importanza di quelle esperienze personali vanno a costruire, come mattoncini di lego, la fiducia in se’ stessi ed a fornire una visione opportunistica della vita. 

Valentina sente la forza di questa esperienza e libertà di poter aspirare a qualunque cosa quando si trova a Lisbona durante il suo percorso di Erasmus.  

Per contrasto, in quell’istante in cui pronuncia la frase” io qua posso essere tutto” si rende conto di quanto la cultura del quartiere in cui vive lei, back in Italy, non le trasmetta la stessa sensazione di liberta’ ed opportunita’.

Si rende conto di come la mentalità e la cultura intorno a lei abbiano un potere di condizionamento.

In seguito, un lavoro di anni con una terapista l’ha aiutata a rafforzare la stima di se’ stessa e l’importanza di autonomia di pensiero, di seguire le proprie emozioni.

Supportarsi a vicenda, l’amore come alleanza

Valentina afferma che non ama la “visione povera dell’amore” con il peso della dipendenza economica.

In una considerazione piu’ matura e olistica del rapporto di coppia Valentina sottolinea come le unioni dovrebbero essere volte a supportarsi a vicenda nelle proprie aspirazioni oltre alle difficolta’. Questo mi fa riflettere anche su come la misurazione in termini meramente economici sminuisca di fatto i valori e le competenze di una persona nella sua interezza (donna o uomo). 

La creatività va allenata come un muscolo! Valentina suggerisce come le attività di volontariato all’interno dell’azienda siano da privilegiare, per un ritorno di valore per entrambi: azienda ed impiegati.

I Valori di Valentina nei suoi progetti

Cultura, comunita’ e cura sono le 3 C, i valori su cui Valentina ha fondato le basi del suo progetto di turismo letterario rispettando gli abitanti del luogo.

Il turismo a Lisbona e’ cambiato drammaticamente da quando lei ci ha vissuto durante il periodo Erasmus. Il progetto ha come obiettivo di far conoscere le realta’ locali, attraverso la lettereatura e nel rispetto delle comunita’ locali, in ottica di turismo sostenibile.

A Tokyo ha organizzato un tour per capire la vita LGBQ 

In Kerala, India, hanno cercato strutture attente alla sostenibilità ecologica e al rispetto dei lavoratori. 

Business plan, un limite o una struttura?

Valentina ha imparato molte cose da quando ha deciso di prendere in mano la sua vita ed aver intrapreso un progetto imprenditoriale.

Valentina rivela che all’inizio sull’onda dell’entusiasmo ha creato i primi viaggi senza fare un business plan, ma si e’ resa conto di averci perso.

Reinventarsi non vuol dire improvvisarsi. Valentina afferma che ci vuole anche tanta preparazione, anche quando ha studiato scrittura creativa.

 70% del tempo speso nella sua attività imprenditoriale Valentina utilizza competenze apprese nel suo lavoro. 

Il momento sliding doors

“In giro per il mondo ci sono altre Valentina che non sono entrate in quel vagone della metropolitana” e Valentina vorrebbe incontrarle un giorno. Lei ha anche in mente un romanzo che parla di queste molteplici vite.

Due momenti “Sliding Doors” di Valentina: il primo e’ stato l’ultima notte a Lisbona in cui si chiedeva: “Voglio tornare a Torino o no”? 

Quella era un’opportunita’ per costruire la sua nuova vita, ma era conscia di dover completare l’universita’ a Torino.

Il secondo e’ stato quando ha deciso di licenziarsi da L’Oreal.

Poter sperimentare nella nostra vita e’ un dono che tutti abbiamo a cui NON dovremmo abdicare.

DOVE TROVARE VALENTINA STELLA

https://luz-boa.com  è il sito in cui pubblica notizie sui viaggi

https://www.instagram.com/valesarastella è l’ account Instagram

https://valentinastella.substack.com è la sua newsletter

 

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